“Sinfonia dello spazio liturgico”

Basilica del Santo, Padova, 2008

Nel 2008 giunge inaspettata una richiesta che ci lusinga e ci riempie di gratitudine.

La veneranda Arca di Sant’Antonio, istituzione pluricentenaria e l’associazione Disegno di Padova ci invitano ad esporre presso il convento del Santo alcuni lavori.

Scendiamo a Padova e visitiamo il Chiostro del generale, sede dell’esposizione: si tratta di un raffinato spazio gotico, costruito nel 1435, opera di Cristoforo da Bolzano, così detto perché su di esso si affacciano in particolare le stanze del Generale dell’Ordine e delle massime autorità religiose in visita alla Basilica.

Pensiamo ad una tensostruttura leggera che si attesti sulle catene in ferro battuto dei sottarchi. Fili d’acciaio sosterranno grandi poster con foto dell’interno e dell’esterno degli edifici sacri; di quando in quando il percorso sarà intervallato dai meravigliosi bozzetti degli scultori in scala 1:1 e 1:2. Ci saranno il portale, l’altare e l’ambone, “opere prime”, nelle quali la passione dell’intuizione lirica non è stata ancora acquietata dalle patine di finitura.

Migliaia di persone sfilano attorno alle opere, paiono contente, provengono da molti paesi.

Forse abbiamo inventato un nuovo esperanto che rende un po’ più lieto il cuore dell’uomo.

Esposizione del “Redentore”

Chiesa San Rocco, Belluno, 2004

Nel Tempio costruito da Salomone c’era una grande stanza che dava nel piccolo santuario interno, detto “Sancta Sanctorum”.

“Il Santuario era stato fatto per custodirvi l’Arca dell’Alleanza del Signore” (Re 6,19).

Dio manda Suo Figlio tra noi, “il grande velo del tempio si squarcia in due da cima a fondo” e l’Arca viene sostituita dalla carne e dal sangue di Cristo, “nuova ed eterna alleanza”.

Così è nata l’idea di realizzare l’allestimento come si trattasse di “un Tempio nel Tempio” nel quale non più l’Arca, ma Cristo stesso (la Sua icona) viene ospitato.

La stanza è simile ad un prisma dal cui telaio, realizzato in tavole di iroko trattate ad olio ( Cristo è l’unto del Signore), si profonde un aroma delicato.

Non ci sono pareti: l’involucro è “chiuso” ai lati da teli di lino, setti leggeri accostati, che richiamano la Sindone, riprendendone le dimensioni in larghezza ( 111 cm).

Faretti a raso posti alla base dei teli, “lavano” la stoffa suggerendo una percezione più chiara della pregevole tramatura dell’antico tessuto.

Il pavimento litico si inserisce nell’allestimento come elemento di raccordo tra dipinto e osservatore.

Si tratta infatti di un “tappeto rosso”, realizzato con pietra a spacco, proveniente da cave nepalesi, particolarmente pregevole per la colorazione sanguigna.

E’ come se le gocce del sangue di Cristo, scendendo a rivoli lungo il Suo volto, irrorassero la terra intorno al dipinto: “…..uno dei soldati gli trafisse il fianco con la lancia. Subito dalla ferita uscì sangue con acqua.” (Gv 19,34)

Non poco sangue bagnò la terra intorno alla Croce Venerdì Santo.

Il semplice piedistallo in legno segue il programma dell’allestimento, che, attraverso la scelta accurata dei materiali e l’assenza di qualsiasi elemento decorativo, intende suggerire al visitatore la posizione più corretta di fronte all’icona dell’Angelico: quella del silenzio.

Come davanti al Mistero, così pure di fronte alla bellezza, che ne è evidente manifestazione, l’atteggiamento più naturale, non può che essere uno sguardo stupito, tutto pieno della Sua presenza.

Museo di Arte Sacra

Seminario gregoriano, Belluno, 2004

Aprire parte degli spazi del Seminario Gregoriano alla città: la creazione di un terzo chiostro moderno ove collocare testimonianze lapidee, e la rivalutazione di un percorso suggestivo attraverso i sotterranei del Seminario, dando vita ad un nuovo complesso museale che permetterà di conoscere preziose opere artistiche della nostra Provincia.

Giro d’Italia

“Un diavolo di Campione, un angelo di uomo”

Anoressia e bulimia

“Lo straordinario gusto della vita”