Santa Maria di Betlemme

Diegaro, Torre del Moro (FC), 2007

L’edificio si configura come un grande monolite roccioso squarciato da strette fessure che lasciano filtrare la luce all’interno. L’impatto con le grandi superfici rivestite in pietra danno un senso di solidità e timore, in un’attrattiva piena di rispetto e di stupore che invita le persone ad addentrarsi nel mistero celato all’interno.

Tutto si svolge nella Sacra Notte di Betlemme, sotto un cielo pieno di stelle. C’è sempre gioia quando nasce un bambino e tutti, grandi e piccoli, vanno ad incontrarlo. Così i fedeli percorrono l’aula per recarsi verso la Sacra Famiglia scolpita sull’altare, attratti dalla parete “stellata” dell’abside. Sono accompagnati dai pastori, dai re Magi e dagli angeli, scolpiti ad altezza uomo sulle pareti laterali dell’aula, che insieme ai fedeli, vanno verso Gesù Bambino. L’aula appare come una grotta ricoperta da pannelli di legno delle diverse essenze bibliche e tagliata da fenditure che indirizzano la luce verso il presbiterio.

La cometa, squarcia in due con la sua coda il cielo stellato e si posa in prossimità del presbiterio diventando Custodia eucaristica.

In collaborazione con Gino Casanova, Paul de Doss e Paola Ceccarelli