SS. Pietro e Paolo

Majano (Ud), 1990

Questo doppio movimento rappresenta l’uomo cristiano, teso all’infinito nella sua insaziabile domanda di felicità, solo apparentemente costretto nelle circostanze.

Lo slancio verso l’alto dell’edificio, quasi un grido, che culmina all’esterno con l’ardita croce in acciaio, si placa all’interno. Nell’abside, lievemente ribassata rispetto all’assemblea, esso trova pace, come a sottolineare che il cielo non è distante, ma si è fatto carne nelle circostanze, che non sono mai una gabbia, se vissute alla luce della presenza di Cristo, nel pane del tabernacolo e nella comunità riunita per festeggiare la Sua compagnia.