Custodia eucaristica

Rifunzionalizzazione del tabernacolo in pietra e nuova collocazione delle reliquie di San Fausto nella Chiesa di Santa Maria dell’Annunziata a Mel (Bl)

Di fronte alle meravigliose arcate del Collège des Bernardins, Benedetto XVI si domanda se il loro significato sia puramente archeologico oppure se suscitino ancora interesse negli uomini di oggi:
“È questa un’esperienza che interessa ancora noi oggi, o vi incontriamo soltanto un mondo ormai passato?”.

Che senso ha restaurare un’opera d’arte se poi non la si usa per la catechesi, se non si aiuta la gente ad approfondire quell’attrattiva che ancora oggetti come il tabernacolo quattrocentesco della Chiesa di Santa Maria dell’Annunziata di Mel suscitano?
Il tabernacolo in pietra, del secolo XV, reca la seguente iscrizione: “1465-26 Iulo, tempore presbiteri Giorgii De Novamente” è situato a destra dell’altare.
Nella documentazione fotografica si può ammirare lo stupendo ciborio che si conserva nella nicchia di fondo della navata destra della Chiesa. Riportiamo una descrizione sintetica dell’opera, da terra verso l’alto. Subito sopra un basamento cementizio, in successione, si riconoscono tre registri:
1° registro
– un gruppo di soldati addormentati sotto il sepolcro

2° registro
– un basso rilievo raffigurante il risorto in corrispondenza della porticina del tabernacolo
– un altro soldato dormiente sotto la portella del sepolcro
– i quattro evangelisti ai lati della portella
– due angeli affiancati che accompagnano la resurrezione dall’alto

3° registro

– ai lati l’angelo Raffaele e Maria a rappresentare l’Annunciazione

– al culmine sommatale della composizione il Signore benedicente

– al centro del triangolo formato da questi elementi un angelo con cartiglio recante un’iscrizione sacra